Hai mai guardato un video che sembra “saltare” o scattare proprio nei momenti più importanti? In moltissimi casi la colpa è del frame per seconds (FPS) impostato male o confuso con altre cose come il refresh rate o lo shutter speed. In questa guida pratica, ti spiego in modo chiaro cosa significa frame per seconds, perché conta davvero, quando usare 24/30/60/120 fps, e come trasformare un video scattoso in fluido con 3 semplici step usando Pixelfox AI. Il termine chiave è proprio “frame per seconds”, e lo useremo come filo conduttore per sciogliere ogni dubbio.
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Che cos’è frame per seconds (FPS) e perché conta
“Frame per seconds” (o FPS) è il numero di fotogrammi che compongono ogni secondo di video. Più FPS, più il movimento sembra fluido. Meno FPS, più il movimento appare scattoso. In italiano, lo chiamiamo “frequenza dei fotogrammi” o “frame rate” (frame rate significato = quante immagini per secondo). Molti cercano anche “fps significato”, “fps significa”, “fps rate”, “framing rate” o “rate frame” per capire questo concetto.
Per capire perché gli FPS contano, pensa a un flipbook: ogni pagina è un fotogramma. Se giri le pagine lentamente, vedi scatti. Se le giri veloce, vedi un movimento naturale. Il frame per second meaning è quindi semplice: è la “velocità” con cui giri le pagine di quel flipbook digitale.
fps significato vs frame rate significato vs refresh rate
- Frame rate/FPS (fps video): quante immagini il video mostra ogni secondo (24/30/60/120…).
- Refresh rate (Hz): quante volte lo schermo aggiorna l’immagine ogni secondo (60/120/240 Hz).
- Shutter speed: quanto tempo ogni fotogramma rimane “aperto” alla luce. Influenza la scia di movimento, cioè il motion blur.
Se il tuo video è a 60 FPS ma il monitor è a 60 Hz, vedrai 60 aggiornamenti. Se il monitor è a 120 Hz e il video a 60 FPS, lo schermo può aggiornarsi di più, ma i fotogrammi restano 60. Non confondere quindi fps rate con il refresh rate.
Shutter speed e regola dei 180°
Nella ripresa video, si usa spesso la regola: shutter ≈ 1 / (2 × FPS). A 24 frame per second, uno shutter tipico è 1/48 (circa). Questa regola crea un motion blur naturale, simile ai film. Se lo shutter è troppo veloce, il video appare “iper-realistico” o “soap opera look”. Se è troppo lento, il movimento diventa impastato.
Tip
Per un look cinematografico a 24 fps (film frame rate), imposta lo shutter vicino a 1/48. A 30 fps (frame rate 30), prova 1/60. A 60 fps, 1/120. Così ottieni la quantità di motion blur a cui il nostro occhio è abituato.
Quando usare 24 frame per second, 30 frames per second, 60/120 FPS
Le scelte più comuni sono “frame rate 24”, “frame rate 30”, “60 fps”, e per slow motion “120 fps e oltre”. Di seguito trovi le linee guida pratiche.
24 frame per second (film frame rate 24)
- Uso tipico: cinema, storytelling, corto d’autore, videoclip con look “film”.
- Perché: 24 fps produce un blur che il cervello legge come “storia”, non cronaca. È il frame rate standard del cinema.
- Consiglio: se vuoi un look narrativo, 24 frame per second è la scelta giusta. Occhio allo shutter: 180° (circa 1/48) è una buona base.
30 frames per second (frame rate 30)
- Uso tipico: TV, web, news, talk, vlog realistici.
- Perché: offre un movimento un po’ più “vero” rispetto ai 24 fps, ma può apparire troppo “pulito” se il blur è scarso.
- Consiglio: i contenuti informativi e i live si vedono bene a 30 fps. Se temi il “soap opera look”, cura lo shutter speed e la luce.
60 fps
- Uso tipico: sport, azione, gameplay, contenuti da smartphone che devono essere molto fluidi.
- Perché: il movimento è super nitido. Ottimo per slow motion in post. Molti cercano “30 fps frame rate” e poi passano a 60 per migliorare la fluidità.
- Consiglio: se il tuo montaggio punta su dettagli in movimento (panning veloci, replay, highlight), 60 fps è una base ideale.
120 fps e oltre (slow motion avanzato)
- Uso tipico: riprese che vuoi rallentare con classe (acqua che cade, colpi sportivi, momenti “epici”).
- Perché: più fotogrammi catturi, più puoi rallentare senza artefatti.
- Consiglio: se non hai una camera HFR, puoi generare slow motion con l’Interpolazione AI dei fotogrammi di Pixelfox (vedi sotto), che crea fot